tag:blogger.com,1999:blog-90540964160107113712024-03-08T13:38:22.343+01:00Via discorrendoUn blog di osservazioni sulle cose che incontro sulla mia strada.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.comBlogger86125tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-2619499650710733832014-05-14T15:08:00.000+02:002014-05-14T15:10:37.750+02:00TraslocoQuesto blog chiude per trasloco.<br>
Tenere i post su un sito e i miei testi narrativi su un altro è una fatica abbastanza immotivata, per unificarli sposto il blog che continuerà <a href="http://narrare.altervista.org/blog/" target="_blank">qui</a> (anche se Per il momento è ancora da finire di mettere a punto)Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-35848692259361031962014-04-17T09:48:00.003+02:002014-04-17T09:51:44.528+02:00Violenza ordinataRecentemente la polizia italiana si è segnalate per due volte in quattro giorni per episodi di violenza gratuita (<a href="http://www.ilpost.it/2014/04/14/pansa-agente-cretino-corteo-roma/" target="_blank">sabato</a> e <a href="http://www.giornalettismo.com/archives/1459363/lo-sgombero-alla-montagnola-e-la-roma-far-west-ignazio-marino/" target="_blank">martedì</a>), evidenziando una violenza sistematica delle forze dell'ordine che Marco Bascetta sul manifesto definisce "<a href="http://ilmanifesto.it/ordinaria-violenza/" target="_blank">ordinaria</a>" ma che a me pare pare più pertinente definire ordinata, in quanto la sua ripetitività evidenzia un ordine che pare difficile attribuire al caso, o a fantomatiche "mele marce". Come si faceva notare in un tweet del <a href="https://twitter.com/Lab_Crash" target="_blank">@LabCrash</a>, più che alle mele bisognerebbe guardare all'<a href="https://twitter.com/Lab_Crash/status/456419926295982080" target="_blank">albero</a>.<br />
Negli stessi giorni Gianni Tonelli, presidente nazionale del sindacato di polizia Sap <a href="http://www.lastampa.it/2014/04/16/cronaca/sindacato-di-polizia-replica-a-de-luca-istiga-allodio-contro-gli-inquirenti-HQy9EPx2tecZP91F59suIM/pagina.html" target="_blank">si scaglia</a> contro un <a href="http://www.notav.info/senza-categoria/appello-contro-la-vendetta-di-stato-per-la-giustizia-con-chiara-claudio-mattia-e-niccolo-per-tutte-e-tutti-noi/" target="_blank">appello</a> sottoscritto da vari intellettuali per una manifestazione convocata per stigmatizzare lo sproporzionato accanimento della procura di Torino nei confronti di 4 notav (in carcere in regime di isolamento da mesi con l'accusa, tutta da dimostrare, di aver bruciato un compressore, negli stessi giorni in cui Marcello dell'Utri, condannato per mafia, veniva lasciato fuggire in Libano). Questi intellettuali (con particolare Erri De Luca, primo firmatario) vengono accusatida Tonelli di agire (volontariamente o meno) in modo da preparare un ritorno del terrorismo in Italia.<br />
Lo so, non è una novità, in psicologia è un fenomeno noto, quello di attribuire ad altri le proprie intenzioni, ma pensare che quella riportata qui sopra sia una non-notizia sarebbe grave.
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-22335959754548621882014-04-09T09:24:00.000+02:002014-04-09T09:24:47.576+02:00Lionel AsboPosizionarsi su un caso limite (inventato) permette di cogliere con un solo sguardo lo stuolo di altri casi (reali) che si avvicinano a quello in oggetto, rendendolo perlappunto un limite, e non un'isola.<br>
E' questo il meccanismo di <a href="http://www.einaudi.it/libri/libro/martin-amis/lionel-asbo/978880621140" target="_blank">Lionel Asbo</a>, romanzo di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Martin_Amis" target="_blank">Martin Amis</a>, il cui protagonista è un concentrato del peggio che si possa pensare di un essere umano, e quindi un caso limite, e per questo utilissimo come punto di osservazione su due deserti umani: le sovrappopolate banlieus londinesi e le molto più rarefatte schiere dei neoVIP miracolati dai non talent (ma anche dal calcio). Il libro è perfetto nel rendere l'oscenità di Lionel Asbo, ma anche la pochezza di tutti coloro che gli stanno intorno, anche di quelli che si sforzano di migliorarsi, ma che nel loro tentativo sono zavorrati dal contesto, e per questo offre un quadro desolante che giustifica pienamente il sottotilo ("<i>Stato dell'Inghilterra</i>").Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-7688357513367619362014-03-14T11:48:00.002+01:002014-03-14T11:48:21.763+01:00ElettoraleStamattina sono uscito di casa per andare al lavoro. Come al solito, andando verso la metropolitana, sono passato vicino ad una fermata del 55 (per chi è di Torino quella di corso Racconigi quasi angolo corso Vittorio), che da mesi presenta una larga zona dove l'asfalto ha ceduto, abbassandosi in alcuni punti anche di 30 centimetri. Come dicevo la situazione è questa da mesi, oggi però ho trovato il segno che il comune aveva finalmente messo in atto un'azione decisiva: aveva transennato l'area dal fondo ceduto e spostato provvisoriamente la fermata una cinquantina di metri più avanti!<br />
Oltrepassata la fermata ho proseguito fino alla metro, ho superato gli scomodissimi cancelli, sono sceso, ho atteso la mia vettura, ci sono salito e.... sono rimasto lì. Per quasi 10 minuti le porte non si sono chiuse, la vettura non si è mossa, e dall'altoparlante non è uscito alcun tipo di comunicazione, tranne un avviso che imponeva di non abbandonare i propri bagagli all'interno delle stazioni. Alla fine anche qui c'è stato un gesto risolutivo, è stato trasmesso un messaggio che diceva che la metropolitana era 'temporaneamente fuori servizio' e tanto peggio per chi si era bruciato un biglietto attraversando i cancelli (a me è andata bene, sono abbonato).<br />
<a name='more'></a>
I guasti alla metro di Torino non sono rari, siamo a una media di quasi uno a settimana (la settimana scorsa era stata una fuga di gas, di nuovo al venerdì, ma di sera), tanto da rendere evidente che l'intero impianto o è malpensato, oppure ha bisogno di molta più manutenzione (o entrambe le cose).<br />
Analogamente, di buche oltre i 10 cm di profondità nelle strade a Torino si trovano un po' ovunque (anche se sembrano avere una certa preferenza per le piste ciclabili), e gli interventi latitano. D'altronde Torino è la città italiana con <a href="http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnLine5/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2011/11/DebitoComuni.pdf?uuid=9c39af42" target="_blank">il più alto debito procapite</a> (il link è a un articolo un po' vecchio, ma i dati non hanno avuto cambiamenti significativi), queste ne sono le ovvie conseguenze.<br />
Ho deciso di scrivere questo post perchè Sergio Chiamparino, il sindaco durante la cui decennale amministrazione si è creata questa situazione, è candidato a diventare il presidente della regione Piemonte dopo le prossime elezioni, e perchè visto che i giornali torinesi piaono averlo già adottato credo che difficilmente potrete trovare riflessioni simili sulle loro pagine.<br />
Però, prima di infilare la scheda nell'urna, o prima di andare al seggio, non sarebbe male che ci pensaste.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-80711271680417545192014-02-28T20:21:00.000+01:002014-02-28T20:21:05.330+01:00Altre 4 carteOggi è stato pubblicato l'e-book <a href="http://www.wumingfoundation.com/Tifiamo4_34_racconti_sull_acqua.pdf" target="_blank">Tifiamo 4</a>, libro collettivo la cui genesi è illustrata <a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=15171" target="_blank">qui</a> da <a href="https://twitter.com/millmr" target="_blank">@millmr</a>, curatore (anzi, curandero) della raccolta. Per riassumerla molto in breve, si trattava di scegliere 4 carte (foto) tra 11 che ritraggono dettagli di costa e scriverci su un racconto.<br>
Io l'ho fatto (è a pag. 33), e dopo <a href="http://www.marianotomatis.it/blog.php?post=blog/20140223" target="_blank">i quatto assi di MarianoTomatis</a> queste sono le mie quattro carte da dedicare a <a href="http://www.notav.info/post/arresti-e-perquisizioni-contro-i-no-tav/" target="_blank">Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò</a>. Il mio racconto l'ho scritto a metà dicembre, pochi giorni dopo il loro arresto, leggendolo credo non sia difficile capire cosa centri con il loro caso. <a href="http://narrare.altervista.org/pdf/Acqua.pdf" target="_blank">Eccolo qui</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-78332692583896388352014-02-25T16:20:00.000+01:002014-02-25T16:20:01.040+01:0012:47 strage in FabbricaAvvertenza: questa recensione contiene <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Spoiler_%28cinema%29" target="_blank">spoiler</a><br />
<a href="http://www.gaffi.it/cgi-bin/front_end/libri?id=1989" target="_blank"><i>12:47 strage in Fabbrica</i></a> è un gran libro. La storia era già stata pubblicata in una versione precente a puntate su <a href="http://www.carmillaonline.com/?s=cattedrale" target="_blank">Carmillaonline</a>, ma la versione cartacea mi è sembrata notevolmente migliore, con una geometria sullo sfondo a dar ordine alla scrittura volutamente caotica di Fattori e con un finale ancora più feroce di quello precedente.<br />
Attraverso il protagonista l'autore ci descrive vari aspetti della vita in fabbrica, dalla catena di montaggio, agli uffici, ai momenti di socialità artificiosa in mensa o alle macchinette del caffè, tracciandone un quadro agghiacciante. Sicuramente la scrittura di Saverio Fattori, in questo come negli altri suoi libri, è deformante, ma non per questo astatta. Leggere questo romanzo è come guardare un'immagine attraverso una lente, le figure intere risultano storpiate, ma per contro si riescono a cogliere con un'assoluta nitidezza i dettagli, con la poco consolante scoperta che questi potrebbero benissimo incastrarsi nel nostro quotidiano che, per quanto apparentemente molto diverso, si finisce per dover ammettere in profondità molto simile a quello rappresentato. Nessuno può immedesimarsi in toto nel protagonista, eppure per me (penso per molti) è impossibile non rivedere sè stesso o la propria situazione nei numerosi 'ingrandimenti' di cui il romanzo è pieno, anche quando il proprio contesto lavorativo parrebbe non avere niente in comune con quello in cui si svolge l'azione.<br />
<a name='more'></a>Tutta la storia, a partire dall'annuncio che gli fa da incipit, se in apparenza sembra affermare l'inevitabilità degli eventi descritti, in realtà mostra continuamente vie d'uscita che il protagonista sarebbe ancora in tempo ad imboccare, fino all'ultima pagina. Anche quando l'atto è stato compiuto e apparentemente non vi sono più scelte disponibili all'eroe/vittima viene concessa ancora una possibilità di modificare (in parte, ma una parte non trascurabile) la propria posizione, ed è proprio perchè decide di non farlo che giunge alla tragica ammissione finale.<br />
<i>12:47 strage in Fabbrica</i> è una lettura impegnativa, ma preziosa per allenarsi a riconoscere nel proprio quotidiano le similitudini con questa storia, e potersi tenere lontani da un destino simile a quello dei personaggi di questo libro.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-36152025517602397852014-02-15T14:56:00.001+01:002014-02-15T15:04:32.342+01:00Orti GarbatiScrivo questo breve post per rivolgere una domanda ad Antonio Saitta, presidente PD della provincia di Torino. Da molti mesi lei parla di un progetto di orti urbani in regione polveriera a Susa. Ora io inviterei ad aprire Google Earth e a ricercare Susa. Nell'immagine che vi viene proposta troverete una segnalazione 'Polveriera', se andate ad ingrandirla arriverete ad un'immagine simile a quella che avevo twittato <a href="https://twitter.com/robgast69/status/434683315824508928" target="_blank">qui</a>, ovviamente senza il cerchio rosso, quello l'ho messo io per evidenziare dove verrebbero realizzati gli "orti urbani".<br>
Ora, su cos'è un orto penso che possiamo essere più o meno tutti daccordo, forse è sul significato di 'urbano', che c'è qualche problema in più. Secondo il <a href="http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/u/urbano.aspx?query=urbano" target="_blank">dizionario Hoepli</a> per questo termine ci sono tre definizioni. Dando per escluso che per una porzione di territorio in valsusa si possa dire che riguarda la città di Roma, ed essendo altrettanto impossibile, come si deduce dalla foto, che lei possa aver voluto intendere che questi orti hanno a che fare con la città, può spiegarci per che motivo ritiene di poter definire questi orti civili, o educati, o garbati?<br>
Resto in attesa di una sua cortese risposta<br>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-68149430906967037252014-02-08T15:37:00.000+01:002014-02-08T17:18:28.716+01:00Fabrizio RuggirelloIeri mi sono imbattuto in <a href="http://www.lantanaeditore.com/site/2013/lantana-in-lutto" target="_blank">questa</a> notizia.<br>
Fabrizio Ruggirello l'avevo incontrato una sola volta, poco meno di due anni fa. C'era la <a href="http://www.notav.info/wp-content/uploads/libri_contro_il_tav.jpg " target="_blank">prima edizione</a> di "<a href="http://montagnadilibrinotav.blogspot.it/" target="_blank">Una montagna di libri contro il Tav</a>", lui era venuto, unico editore oltre a Sergio Bianchi di DeriveApprodi, e nella seconda giornata, quella delle letture itineranti, avevamo fatto tutto il percorso insieme, prima in auto da Bussoleno a Chiomonte, e poi a piedi, dal paese al presidio, intervallando marcia e letture (lui aveva anche letto un testo di Quadruppani, che preferiva lasciare il compito ad un madrelingua italiano). Era stato proprio durante l'ultima discesa verso il presidio che era avvenuto il piccolo episodio per cui l'avrò sempre presente. Eravamo appena arrivati a vista di quello che oggi e il cantiere ed allora, da quasi un anno, non era altro che un recinto vuoto e sorvegliato, dal cui interno era stata fatta scomparire qualunque forma di vita ad eccezione dei numerosi guardiani. Arrivando in vista di quello <a href="https://plus.google.com/u/0/photos/103859972073588754432/albums/5978033023919869121/5978033025905837874?pid=5978033025905837874&oid=103859972073588754432"" target="_blank">scempio</a> Fabrizio si era fermato a guardarlo per forse un minuto, poi si era girato verso di me (ma forse verso chiunque fosse lì in quel momento) ed aveva chiesto<br>
- Ma a cos'è che fanno la guardia? - <br>
Ecco, questa è l'immagine che ho di lui, quella di un uomo che arriva in un luogo in cui non è mai stato prima, lo osserva per un minuto, e poi è in grado di formulare una domanda, così semplice da sembrare banale, ma così semplice da bastare a spiegare l'assurdità della situazione, riducendo a niente mesi di propaganda di tutti i grandi media che parlavano di "cantiere ormai avviato".<br>
Di persone così ne servirebbero tante.<br>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-34144129763748721912014-01-24T11:16:00.002+01:002014-01-24T11:16:44.165+01:00Il treno subacqueoOra che è ufficiale che <a href="http://www.notav.info/post/sovrintendenza-la-baita-clarea-e-compatibile-con-il-paesaggio/" target="_blank">la baita Clarea è compatibile col paesaggio</a> delle due motivazioni con cui si è dichiarata la sua abusività ne resta solo una, ovvero l'essere costruita 'in area esondabile'. Che indubbiamente è un motivo valido, sarebbe idiota costruire in area esondabile, giusto?<br>
Però c'è un piccolo dettaglio, la baita Clarea si trova oggi all'interno del cantiere per il sondaggio che, se il progetto dovesse comlpetarsi, diverrebbe un tunnel per l'accesso di servizio alla galleria ferroviaria. Questo tunnel, è bene ricordarlo, è previsto che corra per circa 3 chilometri, in discesa, fino a raggiungere la galleria principale, quella in cui doverebbero transitare i treni (in entrambe le direzioni, <a href="http://viadiscorrendo.blogspot.it/2013/07/tav-bussoleno-stjean-de-maurienne.html" target="_blank">secondo il progetto 'low cost'</a>)<br>
A questo punto forse è lecito chiedersi cosa potrebbe succedere se ci dovesse davvero essere un'esondazione del torrente Clarea tale da investire la baita con forza sufficiente a causare danni. Bè, sicuramente una buona parte dell'accqua che investirebbe la baita finirebbe per entrare nel tunnel di servizio ed acquistare velocità, approfittando dei 3 chilomentri di discesa priva di ostacoli, raggiungendo con pieno slancio il tunnel in cui i treni dovrebbero transitare a 220 km/h, ed a quel punto indirizzandosi verso l'uscita di Susa (in quel tratto il tunnel è previsto vada in salita da Susa verso la Francia), fino ad incocciare un treno in arrivo da Susa, o, nel migliore dei casi, ad essere raggiunta da uno proveniente dalla Francia.<br>
A voi non sembra curioso che, a chi si è tanto preoccupato del danno che può procurare una piccola baita in una valle disabitata non si sia posto questo problema?<br>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-71129896501199625262014-01-09T14:21:00.001+01:002014-01-09T14:21:18.636+01:00Chi paga la luce?Questo non è nemmeno un post, prendetelo come un tweet un po' più lungo per dare una notizia.<br>
Circa tre mesi fa il centro sociale Gabrio ha occupato <a href="http://gabrio.noblogs.org/post/2013/11/04/gabrio-per-tutt-amianto-per-nessuno-a-che-punto-siamo/" target="_blank">un nuovo spazio</a> per permettere al comune di bonificare l'amianto nello stabile di via Revello. Appena entrati nel nuovo stabile di via Millio gli occupanti hanno cercato di farsi intestare la fornitura di elettricità, la cosa però è risultata più complicata del previsto, tanto che solo da ieri la fornitura, prima interrotta, è finalmente ripresa. Per arrivare a questo risultato però il Gabrio ha dovuto accollarsi tutto il debito del precedente intestatario (il comune di Torino) per un ammontare di circa 2000 euro.<br>
Tutto qui, giusto in piccolo aneddoto, in caso qualche 'disinformato' voglia ripescare la <a href="http://www.lospiffero.com/sottoscala/squatter-a-scrocco-tanto-paga-il-comune-13072.html" target="_blank">favola del comune che paga le bollette ai centri sociali</a>.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-69372259127198707962013-12-27T17:43:00.000+01:002013-12-27T17:43:11.243+01:00Giornalismo tossicoParto da un brevissimo <a href="http://twitter.com/robgast69/status/416599722917261312" target=_blank">scambio di battute</a> su twitter a proposito dell'interpretazione che i media mainstream hanno dato e stanno dando degli eventi intorno al 9 dicembre, e mi prendo un po' più di spazio per spiegarmi più charamente.<br>
Indipendentemente dal giudizio che si da di quella protesta (nel mio caso, per essere chiari, negativo), sicuramente quel che dice <a href="http://twitter.com/ZeroFanzine" target=_blank">@ZeroFanzine</a> è vero, nel senso che i media hanno attribuito ai forconi tutto quello che è avvenuto in quei giorni, restando all'ambito torinese, che è quello che conosco meglio, persino la manifestazione dei <a href="http://www.radiondadurto.org/2013/04/08/torino-nuova-occupazione-al-villaggio-olimpico-ex-moi/" target=_blank">rifugiati che occupano il MOI</a> che all'ennesima insistenza sono finalmente riusciti a farsi riconoscere la residenza nel comune di Torino. Manifestazione che, come si vede <a href="http://gabrio.noblogs.org/post/2013/12/08/9d-tutto-da-prendere-niente-da-perdere-residenza-subito/" target=_blank">qui</a> (e come era facile immaginare), ha tutt'altra origine.<br>
La domanda però per me è un altra: davvero dobbiamo interessarci di quello che i media mainstream dicono del movimento? Io non credo. Senza nemmeno discutere della loro buonafede, sembrano davvero ormai incapaci di percepire correttamente la realtà. In un incontro di presentazione di <a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=14040" target=_blank"><i>Nemico pubblico</i></a>, WuMing1 diceva che ormai pare si possa dare un secondo significato all'espressione "narrazioni tossiche", usandola anche per paragonare il rapporto del giornalista con la notizia alterata a quello di un tossicodipendente nei riguardi della sostanza che assume, la sua necessità di alterare ogni volta di più la notizia per seguire quell'andamento di crescita esponenziale che il "turboliberismo" sembra pretendere da ogni prodotto che si voglia appetibile.<br>
E allora, ancor più se i fatti sono percepiti (o resi) non correttamente non per una scelta, ma per un'incapacità, che senso ha preoccuparsi di come ci rappresenteranno questi media? Quello che diranno è deciso a priori (da una scelta o da un ancora più inevitabile meccanismo inconscio), e una volta scelto cosa dire un pretesto per dirlo lo si trova sempre. Io credo che usare questi media per capire se stiamo agendo bene sia dannoso, usarli per argomentare pro o contro qualcosa scorretto, insomma, penso dovrebbero sparire del tutto dal nostro discorso.<br>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-82057789578131082442013-11-22T09:03:00.000+01:002013-11-22T09:03:24.261+01:00Non sceglierePartiamo da un argomento di moda, il caso <a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/14/caso-ligresti-cancellieri-spunta-una-nuova-telefonata-del-ministro-al-fratello-del-patriarca/777263/" target="_blank">Cancellieri</a>, per fare un discorso un po' più vasto.<br />
Nel merito ci sarebbe poco da dire. Un ministro si mobilita per far concedere gli arresti domiciliari alla figlia di un noto imprenditore, con cui il figlio del ministro ha stretti rapporti d'affari. Davanti al parlamento il ministro nega un suo interessamento particolare alla vicenda, ma risultano almeno tre lunghe telefonate con la famiglia dell'imprenditore. Insomma, fatti provati di fronte a cui non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che un simile ministro sia un danno per il paese, per cui non mi sembra interessante discutere di questo.<br />
Quello su cui mi vorrei soffermare è invece l'atteggiamento di quei politici che sarebbero per le sue dimissioni, ma solo se la procura competente (quella di Torino) dovesse iscriverla nel registro degli indagati (cosa che, per ora, il procuratore capo Caselli ha evitato di fare). Ci sono almeno due motivi per cui questo tipo di presa posizione, di cui peraltro questo è solo uno dei tanti casi, praticamente per ognuno dei tanti parlamentari indagati, è estremamente grave.<br />
<a name='more'></a>Il primo è problema è anche formale: se la decisione su se un ministro (o parlamentare) possa continuare ad esercitare il suo ruolo viene delegata alla magistratura, viene meno il principio della separazione dei poteri enunciato da <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Montesquieu" target="_blank">Montesquieu</a> e su cui tutte le democrazie rappresentative, compreso lo stato italiano, dichiarano di basarsi. Dunque demandando una simile decisione alla magistratura si abdica dalla democrazia, senza non dico chiedere il parere degli interessati (noi), ma neppure avvisarli.<br />
C'è poi un secondo problema, altrettanto grave. Il compito di un politico consiste nel compiere delle scelte, se il politico rinuncia a priori a questo suo diritto-dovere, con dichiarazioni come 'se verrà indagato non potrà più ricoprire il suo ruolo', quale senso che continui a ricoprire la propria posizione? La sudditanza ai sondaggi, e più in generale al 'gradimento' del loro 'pubblico' (e già solo l'uso di questi termini da parte dei politici meriterebbe pagine di analisi), è un fatto purtroppo noto, ma che dovrebbe provocare una reazione, a maggior ragione quando non ci sia più ritegno ad esplicitarlo in questo modo, e questa reazione non può limitarsi al disertare le urne come successo di recente alle elezioni regionali della <a href="http://www.repubblica.it/politica/2013/11/18/news/elezioni_regionali_in_basilicata_2013_risultati-71280515/" target="_blank">Basilicata</a>, perchè, per quanto sia un segnale chiarissimo, si perderà nel vuoto dato che i suoi destinatari hanno ampiamente dimostrato di non voler (o non saper) ascoltare.<br />
Quando si parla a un sordo, volontario o meno, non serve alzare la voce, bisogna proprio cambiare mezzo di comunicazioneAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-74216244692754483982013-10-20T16:45:00.000+02:002013-10-20T16:45:12.553+02:00Allora hanno proprio paura?<i>"Sono loro i moderni Black bloc? Quelli da cui dovremmo guardarci? Sono loro che a ogni pie’ sospinto metteranno a ferro a fuoco le città?"<br>
<br>
"Ma detto ciò, si respira una strana sensazione, una consapevolezza diversa su dove andare a cercare i Black bloc del futuro. O meglio su quella che sarà la nuova frontiera delle pratiche illegali contro le istituzioni. "<br>
<br>
"Oggi quei Black bloc sembrano superati. Non solo dagli anarcoinsurrezionalisti pronti a spedire pacchi-bomba, ad organizzare agguati armati [...], a diffondere i loro programmi sul web"<br>
<br>
"La «nuova internazionale» dell’antisistema che viaggia sul web, la «nuova Spectre» si chiama «Anonymous». E con loro dovremo fare i conti."<br>
Non è strano che la sezione italiana del network di utenti online che opera in forma anonima e rivendica la paternità di azioni di pirateria informatica, abbia deciso di assumere come propria la piattaforma politica della manifestazione romana di ieri? <br>
<br>
Magari, i vecchi black bloc, quelli che conoscemmo a Genova in occasione del G8 del luglio del 2001, o nelle altre città che ospitarono i vertici del G8, sono ancora in azione, anche se più vecchi e più acciaccati. Sicuramente non ieri a Roma, vista la giovane età degli «incappucciati» fermati. <br></i>
<br>
Citazioni prese da da <a href="http://www.lastampa.it/2013/10/20/italia/cronache/giovanissimi-violenti-e-senza-sigle-le-nuove-leve-degli-incappucciati-ZMSJUHQ8pNxlOntzBKXEaM/pagina.html" target="_blank">questo</a> articolo di "La Stampa".<br>
A parte il fatto, già arcinoto, che presso quella testata i giornalisti nello scrivere hanno un livello di inibizione così basso che per gli esseri umani normali risulta irraggiungibile anche sotto l'effetto del peyote, a parte il fatto, altrettanto noto, che non hanno la minima idea degli argomenti su cui scrivono (a dimostrarlo basti la frase <i>"«Tango down», il nome in codice dell’azione di ieri dei cyber terroristi italiani"</i>), cosa ci dicono queste frasi?<br>
Secondo me ci dicono tutte con tagli diversi, quello che iim modo più chiaro dice la prima frase, una volta epurata del termine 'blac bloc', che i giornalisti (non solo a "La stampa"), usano un po' come Peyo usava il verbo 'puffare', ci dice che nelle stanze di chi serve il potere, ed ha la tendenza ad essere più realista del re, c'è la paura che questa volta inizi qualcosa di serio.<br>
Questo vorrebbe dire che la strada è quella buona, ma attenzione, se la strada è quella buona verranno prese contromisure per bloccarla, e le contromisure di un potere inetto spesso sono sproporzionate. Occhio a non restarci sotto.<br>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-30219811834718379052013-08-27T17:12:00.000+02:002013-09-10T13:59:17.363+02:00A chi la spara più grossaIl primo tassello è stata la scomposta reazione di Caselli a <a href="http://www.notav.info/movimento/lo-ius-soli-di-chi-lotta-per-la-valle-erri-de-luca/" target="_blank">questo</a> pezzo di Erri De Luca.<br>
Poi ha proseguito Paolo Griseri su Repubblica, riportando di presunte consulenze sospette a esponenti notav per l'autostrada del Frejus, venendo poi <a href="http://www.notav.info/post/lettera-aperta-al-direttore-di-repubblica/" target="_blank">smentito</a> da uno degli 'accusati', Claudio Cancelli. (a cui Repubblica non ha comunque pubblicato la lettera in cui si difendeva, la completezza dell'informazione prima di tutto)<br>
Ieri hanno insistito molti giornali, tra cui Repubblica, ed il senatore Stefano Esposito, millantando un imminente inizio dei lavori in Francia. Peccato che, come ha ben riassunto @mazzetta <a href="http://mazzetta.wordpress.com/2013/08/26/tav-in-val-di-susa-parigi-conferma-il-rinvio-al-2030-il-senatore-esposito-delira/" target="_blank">qui</a>, avessero scambiato 15 anni per 15 giorni.<br>
Oggi rilancia la procura di Torino, iscrivendo nel registro degli indagati per un episodio del 1 agosto <a href="http://www.internazionale.it/opinioni/wu-ming/2013/07/01/storie-no-tav-un-anno-e-mezzo-nella-vita-di-marco-bruno/" target="_blank">Marco Bruno</a>, in quanto identificato da un testimone. Peccato che un biglietto dimostri che la sera del 31/7 <a href="http://www.nuovasocieta.it/torino/no-tav-per-i-fatti-di-agosto-indagato-il-giovane-di-pecorella-ma-lui-era-in-sicilia.html" target="_blank">era salpato da Genova in direzione palermo</a> (ma sui giornali, ad esempio Repubblica, le correzioni latitano...)<br>
Difficile dire chi la spara più grossa, ma ripetere ancora che non c'è nessuna aggressione nei confronti dei notav offende la logica.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-82488387139343166432013-08-25T12:15:00.001+02:002014-01-09T14:27:40.988+01:00Tifiamo Asteroide<i>Dopo il boato assordante, con le orecchie che fischiavano, sentivamo ancora quella musica.
Dove fino a un istante prima si trovava Enrico Letta, capo del governo di larghe intese, si apriva una spaventosa voragine. Dall'enorme cratere si levavano nubi di fumo nero.</i><br>
<br>
Questo è il finale di (quasi) tutti i 100 racconti (ma è in preparazione una seconda edizione in cui compaiono alcuni racconti in più, che erano andati 'persi' nel primo invio) della raccolta "Tifiamo Asteroide". I WuMing, che l'hanno lanciata, la presentano <a href="http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=13891" target="_blank">così</a>, e Mauro Vanetti, il curatore ne parla <a href="http://radio.rcdc.it/archives/lasteroide-contro-letta-123399" target="_blank">così</a>.<br>
In una raccolta di racconti ognuno è ovviamente libero di scegliersi il proprio percorso, e forse in questo caso, data la mole della raccolta, forse è impossibile non saltare qualcosa, ma tra i racconti da non perdere mi permetto di segnalare (oltre al mio, ça va sans dire :-) ) sono quelli di Girolamo Di Michele (ça va sans dire, stavolta sul serio), quello di VecioBaeordo, e quello di Gaber Ricci. Inoltre, al di là del valore letterario, è imprescindibile chiudere la lettura con il pezzo di Renè Thom (che non a caso chiude la raccolta) che, anche se viola la regola del 'concorso', ne riassume alla perfezione il senso.
L'ebook è scaricabile dalla stessa pagina di Giap in cui c'è la presentazione dei WuMing, il mio racconto è anche <a href="http://narrare.altervista.org/pdf/CorrezioneDiRotta.pdf" target="_blank">qui</a>.<br>
Buona lettura.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-77241458085231182532013-08-03T16:24:00.000+02:002013-08-04T14:13:09.610+02:00Piccolo promemoria- Claus Schenk von Stauffenberg il 20 luglio del '44, quando tentò di uccidere Adolf Hitler, commise un atto illegale<br>
- Rosa Parks, quando si sedette su un autobus per bianchi, commise un atto illegale<br>
- Giuseppe Garibaldi, ed ognuno dei suoi mille, quando sbarcarono a Marsala, commisero un atto illegale (per il comandante non l'unico della vita, peraltro)<br>
- Tutti i partecipanti alla rivoluzione francese, nessuno escluso, commisero un atto illegale <br>
Basta perchè la smettiate di rompere le p... con la legalità?Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-44646776481256117352013-07-21T13:56:00.000+02:002013-07-21T14:29:17.536+02:00Gira voce che...Si riparla di Valsusa, dopo la <a href ="http://www.notav.info/top/liberta-per-gli-arrestati-no-tav/" target="_blank">caccia all'uomo nei boschi</a> scatenata venerdi sera dalla poliza nei boschi della val Clarea, in molti cercano di capire quale sia il motivo che ha portato i poliziotti (e chi dà loro gli ordini) ad aumentare tanto la loro aggressività in così poco tempo. Bè, in valle una spiegazione qualcuno se la dà.
Si dice in valle che la situazione all'interno del cantiere non sia quella che descrivono, e che i lavori non avanzino rapidamente come dovrebbero (bè, questo non è proprio un 'si dice', il senatore scibona la settimana scorsa <a href="https://twitter.com/loscibo/status/353218293517123585" target="_blank">ha documentato</a> come dai metri dichiarati a quelli scavati ci fosse un 'errore' di oltre il 10%).
Si dice anche che con questo ritardo nulla abbiano a che fare i notav (e questo è abbastanza ovvio) e che non sia neppure imputabile alle ditta che lavorano nel cantiere.
Si dice che nel tunnel, a 200 metri circa di profondità su sette chilometri che vanno scavati, si sia già intercettata una falda acquifera, e che le "venute d'acqua" nella galleria rallentino di molto i lavori.
Si dice così, e ci si potrebbe credere, dato che la galleria della centrale Atm (oggi Iren), scavata a pochi chilometri in linea d'aria, di problemi simili ne ha avuti a bizzeffe, tanto da portare ad un ritardo di oltre tre anni nel completamento del tunnel (che era lungo 1/3 di quello che si vuole realizzare a Chiomonte), e tanto che ancora oggi non è chiaro se la centrale possa funzionare a pieno regime oppure no.
Si dice così, e qualcuno si chiede come mai, con questo precedente, geograficamente così vicino, nessuno ci abbia pensato prima. A questo nessuno sa dare una risposta precisa, ma qualcuno ricorda come, quando i lavori di scavo della metropolitana di Torino furono interrotti per alcune settimane perchè una delle stazioni era stata allagata dall'acqua di una falda, i responsabili del torinesi del PD, che poi sono gli stessi che spingono per la TAV in Valsusa, dissero che non si aspettavano di trovare tanta acqua in quella zona. In effetti, è strano trovare acqua in un quartiere che si chiama "Nizza Millefonti".
Si dice in valle che sia questa la ragione del nervosismo dei poliziotti, e soprattuto chi dà loro gli ordini, perchè si sentono messi nell'angolo, e sanno di aver quasi perso.
Si dice sia per questo che reagiscono con rabbia, una rabbia che certo non porterà loro un successo, ma <a href="http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=1XDxa4Elvow#t=75s" target="_blank">a cui è bene prestare molta attenzione</a>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-71887549315222473112013-07-12T12:16:00.001+02:002013-07-12T12:30:06.904+02:00TAV Bussoleno-St.Jean de MaurienneVediamo di ricapitolare un attimo.<br>
La Francia <a href="http://www.qualcosadisinistra.it/2013/07/02/tav-la-francia-la-posticipa-al-2030/" target="_blank">ha deciso</a> che non costruirà la tratta Lyon-St.Jean de Maurienne della TAV prima del 2030.<br>
Analogamente, anche senza spiegare bene di cosa si tratti, da parte italiana si parla ormai solo del <a href="http://www.lastampa.it/2012/01/30/italia/cronache/tav-c-e-l-accordo-sul-progetto-low-cost-NYTvx6avwDlrdfXdBZBZNP/pagina.html" target="_blank">progetto 'low cost'</a>(a basso costo si fa per dire, son sempre 8 miliardi di euro). Questo progetto cosa meno del precedente (26 miliardi, sempre di preventivo), vi siete chiesti perchè? Be', semplicemente prevede meno cose.<br>
Innanzitutto non prevede il tratto da Bussoleno a Torino. Usciti dal tunnel a Susa i treni si reimmetteranno sulla linea attuale, e su quella proseguiranno verso il capoluogo, andando quindi ad infilarsi in quello che è il vero collo di bottiglia dell'intera tratta (insieme a Chambery, cfr. <a href="http://www.notav.eu/modules.php?name=Zina&op=modload&file=index&p=Documenti%2F00-Quaderni%20osservatorio" target="_blank">quaderni dell'osservatorio</a> 1 e 2).<br>
Oltre a questo in meno c'è un intero tunnel, perchè nel progetto originario la galleria Susa-St.Jean era a doppia canna, in questo ce n'è una sola. Curiosamente al mondo non esistono gallerie alta velocità a doppio binario, ed i progettisti stessi dicono che non è possibile realizzarne, poichè se i treni si incrociassero ad alta velocità in galleria deraglierebbero. Quindi ci sarà un solo binario, che verrà utilizzato ora in un senso ora nell'altro.<br>
Insomma, l'alta velocità Torino-Lyon sarà in realtà un'alta velocità Bussoleno(6 494 abitanti)-St.Jean de Maurienne(8 844 abitanti, dati wikipedia), a senso unico alternato per 57 dei suoi circa 70 chilometri.<br>
E costerà solo 8 miliardi di euro, non vi sembra un affare?<br>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-76731171706005557782013-06-27T15:31:00.000+02:002013-08-04T14:13:27.726+02:00Quella è l'uscitaProvo a rispondere a <a href="https://twitter.com/luisacapelli/status/350237044791975937" target="_blank">questo</a> tweet di Luisa Capelli, perchè io una logica, per quanto spiacevole, ce la vedo.<br>
Il ministro Bray <i>parla</i> di piano nazionale per la lettura, e lo fa per cercare di tenere nascosta la logica che sta dietro al provvedimento economico, per non cercare di mantenere la cortina fumogena con cui si cerca di far si che la massa non si accorga del declassamento che l'Italia sta subendo. Un declassamento che stavolta non viene non da parte di Moody's o Fitch (o forse si? in questo campo le gerarchie sono piuttosto intricate) e che non riguarda le condizioni della nostra finanza, ma quelle della nostra vita.
Per alcuni decenni l'Italia è stata parte del nucleo privilegiato di paesi 'consumatori', cosa che ha consentito alla stragrande maggioranza della popolazione di vivere in condizioni economiche nettamente superiori a quelle della maggioranza della popolazione mondiale. Servivamo come consumatori, e quindi dovevamo aver possibilità di spendere, addirittura nelle nazioni più avanzate (ma in misura minore anche in Italia), in alcuni si davano soldi in cambio di niente, solo per mantenere attivo il flusso di denaro.
<br />
<a name='more'></a>Ora però le cose sono cambiate. I centri di controllo hanno capito che, per varie ragioni, ma prima di tutto a causa dell'esaurimento delle materie prime, non c'è altra possibilità che ridurre il numero dei privilegiati, oppure ridurre le differenze tra privilegiati e non privilegiati. Dato che la seconda operazione li avrebbe coinvolti e la prima no, immagino che la scelta non abbia richiesto loro più di qualche secondo. Forse un po' di più gli ci è voluto per decidere come selezionare chi retrocedere,e ammetto di non avere idea di quale sia stato (o sia, non è escluso che la scelta sia ancora in corso) il criterio utilizzato, però direi che le decisioni sono piuttosto evidenti.<br>
La Grecia? Fuori. Portogallo? Fuori. Spagna e Italia? Fuori. La retrocessione è stata decisa, e sta venendo attuata un passo alla volta, una volta completata saremo solo un serbatoio di mano d'opera a basso costo, come la Cambogia, o il Messico (e non a caso quì e là si inizia a parlare di 'zone franche', <a href="http://www.swas.polito.it/services/Rassegna_Stampa/dett.asp?id=4028-171899676" target="_blank">spacciandole come meravigliose occasioni</a>. Informatevi sulle maquiladoras Tijuana prima di credereci). <br>
Ecco, questa è la logica dietro a questi provvedimenti. So che non è un bel quadro, ma far finta che non sia vero non ci aiuterà ad evitare che si realizzi. Perchè non vogliamo che si realizzi, giusto?Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-39905227457299608562013-05-30T09:20:00.000+02:002013-05-30T09:20:55.224+02:00GiustificativoUn po' per non lasciare troppo all'abbandono il blog, su cui nell'ultimo mese ho pubblicato un solo post, peraltro praticamente di assemblaggio, e un po' anche come 'giustificativo' della prolungata assenza, posto un pezzo di un mio vecchio romanzo breve. La "fine di un altro anno" di cui parla all'inizio non è proprio in linea con il calendario, però ragionando in termini di 'anni scolastici' che iniziano a settembre e finiscono a luglio non è nemmeno troppo sballata.<br />
Per chi volesse leggersi tutto il romanzo lo trova <a href="http://narrare.altervista.org/pdf/confortevolmente.pdf" target="_blank">qui</a>.<br />
Colonna sonora consigliata I Ministri, "<a href="http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=GHB9ON-aXSo#t=43s" target="_blank">Stare dove sono</a>"<br />
<br />
<i>Ed eccoci alla fine di un altro anno inutile.<br />
"Ma no", "Non è vero" , "Vedi sempre tutto nero" ...<br />
Mi sembra di sentirle, le vostre contestazioni.<br />
"Devi imparare che non sempre tutto va come vuoi, ma non per questo è tutto da buttare", "Niente è mai totalmente inutile"...<br />
Ecco, questo è vero. Anche in quest'anno tre o quattro briciole da portarmi
nell'anno nuovo le ho raccolte, e forse le userò anche. E ti dirò di più: se mi
concentro, se ci penso davvero bene, allora riesco persino a scavare fuori dalla
memoria due, forse anche tre giorni discretamente felici. Ma ne vale la pena? Non di
scavare per trovarli (pensandoci bene anche questa sarebbe una questione
interessante, ma lasciamo perdere), io mi sto chiedendo se valga la pena di vivere un
anno di merda per queste poche briciole.</i><br />
<a name='more'></a><i>"E' un brutto momento, ma passerà" ...<br />
Ecco, è proprio questo il punto. Quel "passerà".<br />
Passerà davvero?<br />
Si, perchè è chiaro che se quest'anno, o anche il prossimo, o anche i prossimi
cinque, fossero solo un passaggio, una prova per raggiungere la terra promessa di una
vita a cui sappia dare un senso, allora di sicuro varrebbe la pena di faticarlo, questo
anno e quelli che verranno, varrebbe la pena di sfinirsi per raccogliere quelle briciole
che mi consentano di sopravvivere all'attraversamento del deserto, e di arrivare alle
terre dell'abbondanza. Ma la fede non mi è mai appartenuta, nè in dio nè nel
progresso. "Le magnifiche sorti, e progressive" esercitano un fascino incredibile su di
me, sono sirene che spesso mi hanno trascinato sugli scogli, sfinito e ferito dal mio
rincorrerle, e forse per questo non so, o non voglio, più ascoltarle. E così resto solo,
nel silenzio del mare, solo e senza orientamento, senza una traccia della riva, di quel
'passerà' di cui sopra.<br />
"Passerà".<br />
Certo, ma come? Per un improvviso, imprevisto miracolo forse? Ma fatemi il
piacere, nemmeno voi ci credete, o se ci credete siete sulla lettura sbagliata, non fa per
voi come non fanno per me i vostri consigli.<br />
Io a volte ancora ci spero, nella possibilità del "passerà", ma di un "passerà" che
nasce e cresce dalle mie mani, dal mio fare, dal mio sudore, da una fatica a volte
anche intensa, passibile di sconfinare a tratti nel dolore. E proprio questo è il
problema. O meglio, anche questo è un problema.<br />
Una parte di dolore c'è, fa parte della vita, non possiamo evitarlo e quindi
dobbiamo accettarlo, ma come si distingue il dolore necessario da quello superfluo? Il
dolore che va sopportato da quello che ci indica che stiamo andando fuori strada? Io
non ci riesco, non so distinguerli, e spesso per questo ho riconosciuto molto in ritardo
i miei errori di percorso, spesso ho cercato di sopportare più dolore di quanto potevo,
e oggi quel dolore mi fa paura. Mi fa davvero tanta paura.<br />
Non so se sto realmente fuggendo anche dal dolore necessario, da quello senza il
quale non si supera neppure il più piccolo ostacolo, ma ho l'impressione che sia così.
E tuttavia non so scuotermi, non riesco a trovare il coraggio di lanciarmi, come tante
volte ho fatto in passato, e resto qui a guardare il vuoto attorno, e a piagnucolare su
un anno inutile.</i>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-58569009319567936132013-05-17T10:14:00.000+02:002013-05-17T10:14:42.609+02:00DocumentazioneRicevo (grazie Renato), e fermo a mo' di fotografia, un'antologia dei servizi andati in onda in tv nei giorni sul sabotaggio al cantiere tav di Chiomonte (avvertenza, uno ha un'appendice che col tg non c'entra nulla). Commenti sullo stato della stampa in Italia ne ho fatti già parecchi, posso solo aggiungere che rispetto alla carta stampata le televisioni mi sembrano un passo oltre. Giusto qualche segnalazione che merita di essere fatta<br>
- "Il movimento notav ufficiale", è un'espression così ridicola che si commenta da sola<br>
- Caselli che parla di "comportamenti paramilitari". Considerato che sono in reazione a comportamenti militari non vedo dove stia la stranezza<br>
- Fassino che nel suo commento "Tempi bui che non vogliamo più rivivere" non si rende conto che(o fa finta di non rendersi conto che), se lui il paragone lo vuol fare con il terrorismo nei fatti il paragone più calzante è quello con la Resistenza, di cui anche suo padre era stato un fiero esponente. <br>
- La lapidazione mediatica del povero Maverick per <a href="http://mavericknews.wordpress.com/2013/05/14/ce-lavoratore-e-lavoratore-per-esempio-ci-sono-i-crumiri" target="_blank">questo post</a>, giudicate voi dove, in queste riga, sia l'"istigazione a delinquere" di cui parlano i tg<br>
Buona visione, per chi ne ha lo stomaco<br>
<br>
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=6qgUIItjV_g" target="_blank">TG 2 del 14-MAG-2013 ore 2030</a><br>
<a href="http://www.dailymotion.com/daviluciano#video=xzwk13" target="_blank">TG 5 del 15-MAG-2013 ore 0800</a><br>
<a href="http://www.dailymotion.com/daviluciano#video=xzwm8x" target="_blank">TG LA 7 del 15-MAG-2013 ore 1330</a><br>
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=5WbZyPIsS4M" target="_blank">TG R del 15-MAG-2013 ore 1400</a><br>
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=TJITCLGHM0I" target="_blank">TG 3 del 15-MAG-2013 ore 1420</a><br>
<a href="http://www.youtube.com/watch?v=tmHfQ35WB6M" target="_blank">TG R del 15-MAG-2013 ore 1930</a><br>
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=fJY0dLHAfDc" target="_blank">TG 3 del 16-MAG-2013 ore 1420</a><br>
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=307Fyq2O5mk" target="_blank">TG R del 16-MAG-2013 ore 1400</a><br>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-13020693205942436792013-04-26T09:03:00.001+02:002013-04-26T09:03:22.851+02:00La specifica su CarmillaLatito da un po', e anche questo è un post ultrarapido, solo per segnalare la pubblicazione di un mio racconto ("La spicifica", su Carmilla Online. <a href="http://www.carmillaonline.com/2013/04/26/la-specifica/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter&utm_campaign=la-specifica" target="_blank">Qui</a><br>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-75303128788088569372013-03-28T11:54:00.000+01:002013-03-28T11:54:06.396+01:00Da New Dehli a Ferrara (passando per Roma)C'è un legame forte tra le due vicende che, negli ultimi giorni, hanno visto protagonisti da una parte il governo (ed in particolare l'ex ministro <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Terzi_di_Sant'Agata" target="_blank">Giulio Terzi di Sant'Agata</a>) e dall'altra il sindacato di polizia <a href="http://www.cosipsrl.com/index.php" target="_blank">Cosip</a>.<br />
Breve e sommario riepilogo delle due vicende:<br />
<a name='more'></a><i>I "marò"</i> (raccontato molto meglio <a href="http://www.china-files.com/it/link/27331/india-contrordine-compagni" target="_blank">qui</a>)<br />
Due militari italiani in servizio di polizia su una nave privata in navigazione in prossimità delle coste indiane vengono accusati dell'assassinio di due pescatori che sono stati probabilmente scambiati per pirati. Neppure la difesa dei due contesta il fatto che i colpi che hanno ucciso i pescatori siano usciti dalle loro armi, l'unico argomento del contendere è a chi competa di istruire il processo. L'India ritiene di avere competenza e trattiene i due, cui concede però un'ampia licenza (1 mese) per consentire loro di votare. Ad una settimana circa dalla data del previsto rientro l'allora ministro Giulio Terzi di Sant'Agata dichiara che i due non faranno ritorno in India, il governo indiano reagisce bloccando i movimenti dell'ambasciatore italiano, che era il garante dei due. Dopo qualche giorno di braccio di ferro il governo italiano cede e decide per il ritorno in India dei militari, il ministro Terzi, in conseguenza di questa scelta, dà le dimissioni.<br />
<i>Il Cosip</i> (raccontato molto meglio <a href="http://www.giornalettismo.com/archives/849565/il-sit-in-della-polizia-sotto-lufficio-della-madre-di-aldrovandi/" target="_blank">qui</a>)<br />
Il Cosip è un sindacato di Polizia, che ieri aveva indetto un'assemblea nazionale a Ferrara, con un dibattito dal titolo <a href="http://www.coisp.it/ultimissime13/ALDROVANDI,%20DOMANI%20A%20FERRARA%20CONGRESSO%20REGIONALE%20DEL%20COISP,%20VORREMMO%20CHE%20CI%20FOSSE%20ANCHE%20PATRIZIA%20MORETTI.pdf" target="_blank">“Poliziotti in carcere, criminali fuori, la legge è uguale per tutti?”</a> preceduto da un “sit-in della solidarietà per Luca, Paolo, Monica, ed Enzo”, che si è tenuto in piazza Savonarola. Forse è utile precisare che "Luca, Paolo, Monica, ed Enzo” sono i quattro poliziotti condannati in definitivo (peraltro con pene lievissime) per le loro responsabilità nella morte di Federico Aldrovandi, e piazza Savonarola è il luogo di lavoro della madre di Federico. <br />
Come dicevo c'è un legame forte tra le due vicende, e molto preoccupante. C'è la convinzione, da parte di chi opera in operazioni di polizia, di essere al di sopra della legge, da cui segue la pretesa che questo 'essere al di sopra' venga riconosciuto ed istituzionalizzato, da cui segue a sua volta la persecuzione di chi questo 'essere al di sopra' non vuole ammetterlo.<br />
In Italia le forze di polizia godono di ampi poteri per legge, e di poteri ancora più ampi di fatto. E' una situazione grave, ma permettere che questo stato di fatto venga assunto come regola sarebbe ancora più grave, probabilmente irrimediabile.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-37089050856356256352013-03-25T12:09:00.000+01:002013-03-25T12:09:07.833+01:00Potenza della tecnologiaIeri stavo dando una mano per la realizzazione di un <a href="http://sniarischiosa.noblogs.org/post/2013/03/24/i-muri-della-ex-diatto-al-cinema/" target="_blank">film</a> alla ex Diatto (se non sapete cos'è guardate <a href="http://sniarischiosa.noblogs.org/il-progetto" target="_blank">qui</a>, e in generale tutto il blog). L'attività si svolgeva in due parti. Nella prima la regista scriveva sui muri con un gessetto (in modo che si cancelli da solo nel giro di qualche settimana) dei testi, nella seconda li filmava. Quel che ho trovato interessante, e che è oggetto di questo post, è il differente comportamento dei passanti (pochi, ieri mattina a Torino pioveva).<br>
Mentre si stava scrivendo le persone che passavano vicino a noi ci rivolgevano occhiate disgustate o ostili, mentre quando si stava riprendendo gli sguardi erano curiosi, e per rispetto quasi tutti evitavano di passare tra la macchina da presa e il muro, anche a costo di scendere dal marciapiede e affrontare gli schizzi che le auto di passaggio (per fortuna poche anche quelle) sollevavano.<br />
<a name='more'></a>
Ecco, questa differenza è quel che non riseco a spiegarmi. Eravamo le stesse persone, vestite nello stesso modo, bagnate più o meno nello stesso modo (un po' di più durante le riprese, visto che sono state fatte dopo), dov'era la differenza?<br>
Ieri ci ho pensato parecchio, l'unica ipotesi che sono riuscito a confezionare è la presenza del mezzo tecnologico, la macchina da presa sul cavalletto. Mi sono chiesto di quale strano potere questo apparecchio disponga per riuscire a ribaltare così facilmente il disprezzo in rispetto, di nuovo ho trovato una sola possibile risposta che, come quella al quesito precedente, non mi convince del tutto. La risposta è che la presenza di un oggetto tecnologico, e, già dall'apparenza, di un certo valore economico, nella percezione di quei passanti, modifica lo status di chi lo utilizza. Chi usa un oggetto di quel tipo automaticamente non può essere un perdigiorno, un reietto, un sovversivo, non può essere niente che lui giudichi in modo troppo negativo.<br>
Come ho detto, delle due risposte che mi sono dato non sono del tutto convinto, ma temo di non esserlo perchè non lo voglio, perchè mi sembra che diano una visione della 'gente' eccessivamente squallida. Ma d'altra parte non riesco a convincermi neanche che siano sbagliate.<br>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9054096416010711371.post-90738535796828222192013-03-08T11:19:00.001+01:002013-03-08T11:20:36.142+01:00Marinaleda, provincia di Utopia?Ieri sera nei locali della <a href="http://sniarischiosa.noblogs.org" target="_blank">ex Diatto </a> c'è stato un interessante incontro con Esperanza del Rosario Saavedra Martin, vicesindaco del comune di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Marinaleda" target="_blank">Marinaleda</a>, che ci ha raccontato delle politiche che il suo comune porta avanti da ormai più di trent'anni.
Già dalle prime elezioni libere dopo la morte di Franco (1979) il <a href="http://www.cut.org.co/" target="_blank">CUT</a>, pur essendo un sindacato, presentò una lista, e vinse. Da allora in ogni elezione nel comune ha riportato la maggioranza assoluta, oggi nel consiglio comunale di Marinaleda siedono 9 eletti del CUT e 2 del partito socialista. A giudicare dai fatti non pare che il potere abbia dato loro alla testa.
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<a name='more'></a>A Marinaleda quasi tutti i terreni coltivabili erano proprietà di pochi latifondisti che li coltivavano ad olive. Questo comportava che per i braccianti ci fosse lavoro per non più di due-tre mesi l'anno, per il resto del tempo dovevano emigrare per lavori stagionali altrove, non di rado addirittura all'estero. Per risolvere questo problema il CUT occupò le terre di un marchese (pare caro amico di re Juan Carlos). Dopo una lunga lotta, e sfruttando contemporaneamente una legge particolare sull'irrigazione ed il fatto di essere gli amministratori del comune, il sindacato riuscì a riscattare al comune la proprietà delle terre occupate e le diede in gestione ad una cooperativa vera.<br />
Perchè vera? Bè, per esempio perchè sceglie le coltivazioni anche in baso al fatto che possano dare lavoro lungo tutto l'arco dell'anno (per quanto possibile, il clima della montagna andalusa non è ottimale per l'agricoltura), cosicchè ad oggi i braccianti riescono a lavorare a Marinaleda per 7-10 mesi l'anno. O ad esempio è una cooperativa vera perchè tutti gli stipendi, da quello del direttore a quello del bracciante, sono uguali, 1200 euro al mese. Oggi i giovani di Marinaleda che si trasferiscono per andare all'università in gran parte una volta completati gli studi tornano per restare.<br />
Dopo quella del lavoro la seconda urgenza era quella della casa. Gente sotto i ponti non ce n'era, ma alloggi in cui, per necessità, convivevano anche quattro generazioni si, e allora si dovevano costruire nuovi alloggi. Il comune però non aveva soldi, avendo ereditato dalle amministrazioni precedenti un passivo piuttosto pesante, ma anche per questo si trovò la soluzione. I pochi fondi forniti dal governo andaluso vennero spesi solo per comprare i terreni e i materiali da costruzione, la manodopera venne fornita dai futuri abitanti degli alloggi. Una volta che si otteneva il finanziamento per un certo numero di alloggi si decidevano gli assegnatari, ma non le assegnazioni, tutti lavoravano agli alloggi di tutti, senza sapere quale sarebbe stato il proprio fino a quando non erano tutti completi. In trent'anni a Marinaleda (2650 abitanti) sono stati costruito così oltre 350 alloggi, tutti da 80 mq più patio. Gli assegnatari per restituire il finanziamento pagano un affitto di 15 euro al mese (no, non è un errore di battitura, voglio proprio dire quindici). Ad oggi a Marinaleda l'età media degli assegnatari dei nuovi alloggi è sotto i trent'anni.<br />
Ultimo, ma non da meno, il metodo. A Marinaleda tutto viene deciso nelle assemblee, prima locali e poi cittadine, il consiglio comunicale non fa altro che dare veste ufficiale alle decisioni e gli amministratori le portano al livello di dettaglio.<br />
Bello vero? Bello ma lontano, si potrebbe dire. Forse si, ma non è questo il punto.<br />
Il punto è che Marinaleda è la risposta (reale e maledettamente concreta) a chi dice che non ci sono alternative al modello attuale. Il motto sulla bandiera di Marinaleda è "Una utopia hacia la paz" (un'utopia verso la pace), trent'anni della loro storia dimostrano che è un'utopia realizzabile.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08134109699628309256noreply@blogger.com0