11 febbraio 2013

Piccoli passi avanti 2

Seconda puntata (la prima, per chi è interessato, qui) per illustrare il lento ma graduale progresso della giustizia italiana. Un trend che, se mantenuto, potrebbe portarci a eliminare del tutto gli abusi di polizia in circa un paio di millenni.
Quindici anni fa poteva succedere di venire arrestati per reati commessi quando ci si trovava in un altra nazione (chi non sapesse di che parlo può, con un po' di pazienza, leggere tutta la storia qui, a proposito,l'autore del libro è sotto processo per aver trattenuto per un braccio un carabiniere), e addirittura in un altro continente. Oggi non più così, prova ne sia il caso di un notav che, nonostante la accuse lanciategli su "la Stampa" da Massimo Numa (che per questo fatto è stato rinviato a giudizio per diffamazione aggravata), la procura di Torino non è ricaduta nei vecchi errori e l'uomo è sempre rimasto in libertà.
Insomma, un passo avanti, oggi per venire arrestati è necessario trovarsi nella stessa nazione in cui è stato commesso il presunto crimine. Certo, mentre questo viene commesso nel luogo A si può essere al lavoro nel luogo B, e l'arresto "in flagranza di reato" può avvenire in un terzo luogo C, a più di 2 km da A, un paio d'ore dopo i fatti. Però questi in fondo sono solo dettagli, no?
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Aggiornamento ricevuto via mail dopo la fine dell'udienza di convalida. Gli orari dell'attacco sono spostati mezz'ora più avanti ma la sostanza non cambia

Ho sentito poco fa l'avvocato Milano difensore di Cristian.
E' terminata l'udienza di convalida (a porte chiuse) del G.i.p. Il responso sul mantenimento della misura cautelare arriverà entro domattina alle 12.
Gli elementi in gioco sono i seguenti:
-viene contestata ai due la partecipazione all'attacco notturno al cantiere, e quindi reati di danneggiamento e altro con le varie aggravanti -l'azione è cominciata alle 21,30 ed è terminata attorno alle 22,40 circa; è dimostrato che uno dei due ha bollato presso il posto di lavoro alle 22 a Ferriera di Buttigliera alta
-sono stati fermati alle 23 dalla Digos nelle borgate di Giaglione, senza neanche sapere che cosa è successo in Clarea (l'hanno scoperto dopo, in carcere)
-i due attivisti sostengono di non aver partecipato all'iniziativa in questione e ci sono buoni elementi che lo dimostrano -il P.M. e la Digos sostengono che è possibile la loro implicazioni con i fatti o parte di essi.
Può anche darsi che vengano scarcerati in giornata se vengono accolte le istanze dei difensori.
Staremo a vedere.
Luca
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Ulteriore aggiunta, un audio di radio Blackout, con un'intervista a Luca Abbà che, partendo dalla fiaccolata di ieri (10 febbraio) parla anche della questione degli arresti
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Conclusione (spero)
Nella serata di ieri Emanuele e Christian sono stati rilasciati . Qualcuno dirà che è la prova che la giustizia italiana funziona, a me 2 giorni di carcere per non aver fatto niente, per non essere nemmeno stati dove si svolgeva il presunto crimine, sembrano comunque troppi.

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