25 marzo 2013

Potenza della tecnologia

Ieri stavo dando una mano per la realizzazione di un film alla ex Diatto (se non sapete cos'è guardate qui, e in generale tutto il blog). L'attività si svolgeva in due parti. Nella prima la regista scriveva sui muri con un gessetto (in modo che si cancelli da solo nel giro di qualche settimana) dei testi, nella seconda li filmava. Quel che ho trovato interessante, e che è oggetto di questo post, è il differente comportamento dei passanti (pochi, ieri mattina a Torino pioveva).
Mentre si stava scrivendo le persone che passavano vicino a noi ci rivolgevano occhiate disgustate o ostili, mentre quando si stava riprendendo gli sguardi erano curiosi, e per rispetto quasi tutti evitavano di passare tra la macchina da presa e il muro, anche a costo di scendere dal marciapiede e affrontare gli schizzi che le auto di passaggio (per fortuna poche anche quelle) sollevavano.
Ecco, questa differenza è quel che non riseco a spiegarmi. Eravamo le stesse persone, vestite nello stesso modo, bagnate più o meno nello stesso modo (un po' di più durante le riprese, visto che sono state fatte dopo), dov'era la differenza?
Ieri ci ho pensato parecchio, l'unica ipotesi che sono riuscito a confezionare è la presenza del mezzo tecnologico, la macchina da presa sul cavalletto. Mi sono chiesto di quale strano potere questo apparecchio disponga per riuscire a ribaltare così facilmente il disprezzo in rispetto, di nuovo ho trovato una sola possibile risposta che, come quella al quesito precedente, non mi convince del tutto. La risposta è che la presenza di un oggetto tecnologico, e, già dall'apparenza, di un certo valore economico, nella percezione di quei passanti, modifica lo status di chi lo utilizza. Chi usa un oggetto di quel tipo automaticamente non può essere un perdigiorno, un reietto, un sovversivo, non può essere niente che lui giudichi in modo troppo negativo.
Come ho detto, delle due risposte che mi sono dato non sono del tutto convinto, ma temo di non esserlo perchè non lo voglio, perchè mi sembra che diano una visione della 'gente' eccessivamente squallida. Ma d'altra parte non riesco a convincermi neanche che siano sbagliate.

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