9 febbraio 2012

"E' meglio tacere..."

Un vecchio adagio recita "E' meglio tacere e dare l'impressione di essere stupidi che aprire la bocca e togliere ogni dubbio". Non credo che Marcello Sorgi abbia pensato a questo detto stamattina, quando durante il programma radiofonico 'Prima pagina' ha risposto ad una telefonata di Paolo Prieri (qui la registrazione) sull'argomento TAV Torino-Lyon.
Dopo aver interrotto Prieri e averlo criticato perchè "più che una domanda ha fatto uno spot a favore dei notav" (cosa in parte vera, anche se la domanda c'era, ma ad altri che hanno fatto lo stesso per altri argomenti il conduttore non ha ribattuto, vedi prima telefonata sul podcast completo della trasmissione), Sorgi inizia col dire che i Notav sono dei violenti, che hanno assaltato gli operai del cantiere (falso, nessun operaio del cantiere risulta essere mai stato aggredito nè risultano indagini in questo senso) e che hanno assaltato il cantiere addirittura a colpi "di candelotti di dinamite" (altro clamoroso falso).


Sorgi poi dice che quanto affermato da Prieri sull'inutilità della linea "è falso", ma l'unico studio che sostiene l'utilità della linea è stato fatto oltre 10 anni fa, e in questi 10 anni le sue previsioni sono state totalmente smentite. Infatti, a fronte di un aumento dei traffici previsto oltre il 50% si è avuta una sostanziale stabilità (vedi grafico in questo documento), ed è quindi difficle considerarla attendibile, e di conseguenza quello che dice Prieri può essere opinabile, ma sicuramente non lo si può etichettare come "falso". La precisione delle parole è importante, e Sorgi, che di mestiere fa il giornalista, ne dovrebbe tener conto. Tanto più quando, come in questo caso, opera su un servizio pubblico come la Rai.
Il conduttore vorrebbe poi argomentare a favore della TAV, ma riesce solo a dire che se la ferrovia è meno inquinante dei TIR. Evidentemente ignora che questa ipotesi è già stata smentita sia da Mirko Federici, dell'Università di Siena (qui una breve citazione dal suo lavoro), che da prof. Ulgiati dell'Università di Napoli, e mai sostenuto da nessuna analisi sul ciclo competo di costruzione/manutenzione/esercizio.
Ma la chicca è un'altra. Sempre Sorgi "Se si trattasse si una discussione tranquilla io le direi portiamola avanti per tutto il tempo necessario". Splendida idea, portiamo avanti la discussione, ma intanto costruiamo. E quando, a opera terminata o quasi, dovessimo decidere che non serviva che facciamo? Ripristinare le falde acquifere come prima è impossibile, senza pensare ai miliardi di euro spesi.
Mi sono dilungato a riportare alcune ragioni notav, non per la questione in sè ma per documentare la grave incompletezza, quando non l'erroneità, delle affermazioni di Sorgi, tenendo anche presente che tutti questi 'errori' li assembla in una risposta di meno di tre minuti. Il fatto che Marcello Sorgi, così come il suo giornale 'La Stampa', siano favorevoli al TAV non mi disturba, è nella logica delle cose che un quotidiano filoconfindustriale lo sia (se non loro chi?), trovo invece vergognoso l'atteggiamento di chi, incaricato di gestire una fascia di grande ascolto di un servizio pubblico, la occupa con affermazioni fuorvianti frutto, nella migliore delle ipotesi, di una totale incompetenza sull'argomento.
E il problema più grave è che lo stesso atteggiamento di Sorgi ultimamente l'ho ravvisato più volte anche in molti suoi colleghi, particolarmente in discussioni su twitter, a titolo di esempio riporto questo storify in tre parti (1, 2, 3) relativo ad una discussione tra @mazzettam e @MNuma1, account ora chiuso ma che fino a ieri risultava registrato da Massimo Numa, collega di Sorgi a 'La Stampa'. In questa discussione @MNuma1 per più giorni ha insistito nel chiedere a @mazzettam un'identità che questi aveva già fornito, come verificabile del primo storify.
E' come se, abituati ad esprimersi con un mezzo che, per sua natura, non consente il contraddittorio, questi giornalisti avessero introiettato la certezza che questa asimmetria gli permetta di affermare quello che vogliono senza nessuna cura per la realtà dei fatti, e di conseguenza basino la propria autorevolezza non sulla validità dei propri argomenti, ma solo sulla potenza del microfono a loro disposizione. Io non sono un giornalista professionista, però per ognuna delle affermazioni che ho fatto sul tav ho citato dati e/o documenti, Sorgi non l'ha fatto per nessuna delle affermazioni della sua risposta. E, purtroppo, facendolo è rimasto nella media dell'attuale giornalismo italiano.

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