4 febbraio 2012

ITIS Galileo

Ieri sera ho visto 'ITIS Galileo', il nuovo spettacolo di Marco Paolini. Due ore abbondanti di monologo, questa volta di nuovo da solo in scena, senza l'ausilio dei Mercanti di Liquore che lo avevano accompagnato nelle due ultime realizzazioni. E' di nuovo uno spettacolo molto bello, pieno di spunti interessanti e per nulla pesante nonostante la lunghezza. A voler proprio essere pignoli qualcuno dei paralleli ironici con l'attualità, evidentemente pensati qualche mese fa, ha perso un po' di incisività con il passaggio dal governo dei buffoni a quello degli inumatori. In ogni caso ci sono anche momenti comici diversi, e soprattutto ci sono tanti spunti su cui riflettere. Qui vorrei soffermarmi su due.

1) "Al liceo Keplero era nel mio libro di fisica, Galileo in quello di storia"
Galileo non elaborò particolari novità teoriche nell'astronomia, la teoria eliocentrica era già stata formulata da Copernico 70 anni prima, allo stesso modo non inventò il canocchiale, migliorò solo il modello già in uso dagli olandesi, che forse non ne furono neppure loro gli inventori. E allora perchè Galileo è considerato più importante di Copernico e Keplero? Semplice campanilismo? Forse, ma Paolini sembra suggerire un'altra ipotesi: che Galileo sia importante non perchè ha dato nuove risposte, ma per aver imposto un nuovo modo di fare le domande, per essersi interessato al come più che al perchè. Che la sua importanza stia nella novità del "ragionare da meccanico", nel vincolare il ragionamento alla realtà e alla sua frequentazione, introducendo il concetto che i ragionamenti in se coerenti ma in contraddizione con l'evidenza dei fatti non possano invocare sistematicamente a giustificazione la presunta eccezionalità del caso osservato. Nel caso vi servissero degli esempi provate a pensare alla teoria del proibizionismo sulle droghe leggere, oppure a quella secondo cui le minori tutele del posto di lavoro fanno aumentare l'occupazione.
2) "Quando un sistema è finito fa sempre ridere, è quando ci si è dentro che è difficile vederne i limiti".
Nello spettacolo la frase arriva parlando del sistema astronomico tolemaico, però Paolini stesso invita a riportarlo al presente. Per questa direi che non servono spiegazioni, semmai esempi. Però, visto che siamo all'ITIS, li lascio come (facile) esercizio per casa. Suggerimento: quale teoria attuale pare così scontata da non poter mai essere messa in discussione, tanto che per delegittimare qualunque discorso basta dire 'andrebbe contro...'?

2 commenti:

  1. AMO Paolini. é bello vedere che viene apprezzato e si riflette su quel che ci lascia. complimenti ^_^

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  2. A dir la verità io l'ho trovato un po' pesante, ma ora lo cerco in streaming e lo voglio rivedere così forse cambio idea.
    E' interessante come Paolini riesca ad arricchire il teatro di narrazione, allontanandosi tando da Fo quanto da Celestini (cito loro due perchè sono quelli che amo di più).

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