12 luglio 2012

Meritocrazia. Un interessante punto di vista di 56 anni fa.

Mertitocrazia è senz'altro una delle parole del momento, forse l'unica a mettere daccordo tutti. I partiti, non solo quelli in parlamento, la sventolano come il nuovo ideale da raggiuingere. Di questi tempi però l'unanimità mi puzza fortemente di bruciato, e, nelcaso specifico, con buone ragioni.
Prima di tutto non vedo un gran senso nel parlare di meritocrazia senza stabilire quali siano i meriti. La francia di Luigi XV era fortemente meritocratica, il più valutato dei meriti era l'albero genealogico, cosa che oggi sembrerà insensata a tutti o quasi, ma pur sempre di meritocrazia si trattava. Un altro esempio di organizzazione fortemente meritocratica potrebbe essere la mafia, è noto che al suo interno più capaci, i più 'bravi' salgono rapidamente le gerarchie. Quindi prima di osannare la meritocrazia occorrerebbe chiarici su cosa consideriamo un merito, ma io andrei anche oltre.
Nel suo romanzo "To Live Forever"(1) Jack Vance immagina la società più fortemente meritocratica che si possa immaginare. Tutti partono allo stesso livello, a tutti vengono date le stesse possibilità, il governo viene affidato ai più capaci e ad essi, come premio, viene garantita una vita tanto lunga da potersi considerare eterna. E ciò che viene considerato merito è, se non la perfezione, di certo qualcosa di largamente condivisibile (nulla di paragonabile agli esempi che ho provocatoriamente citato prima). Insomma, la società descritta nel libro dovrebbe essere un paradiso, ma non lo è per niente.
Non vi racconterò il romanzo, perchè riassumere il senso di un romanzo in poche righe banalizzerebbe troppo, e soprattutto perchè val la pena di leggerlo (Vance è un maestro nel costruire società apparentemente perfette e poi nello zoomare sulle crepe che, inevitabilmente, anche queste presentano). Però, per l'appunto, le crepe ci sono, e sono tali da far desiderare la fine di quella società "perfetta". E spero tali da cancellare in chi lo legga ogni intenzione di costruirne una basata sugli stessi principi.

(1) tradotto in "Gli Amaranto" o "Stato sociale: Amaranto", qui c'è una scheda, chi vuole leggersi il romanzo si fermi alla parte 'Ambientazione' per non rovinarsi la lettura.

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