8 marzo 2012

Il costo del caffè

In una recente intervista l'amministratore delegato di trenitalia Moretti, per sostenere la necessità di aumentare il costo degli abbonamenti pendolari, ha detto che ”50 euro al mese vuol dire nemmeno un caffè per ogni giorno”.
La prima e più banale reazione è di chiedersi quanto duri un mese a casa Moretti, oppure se il poveraccio a scuola abbia avuto problemi con l'aritmetica di base, però io credo che il punto non sia quello, e che purtroppo la questione sia più grave.
Partiamo proprio dall'aritmetica di base: 50 euro divisi per 30 giorni fanno 1 virgola 6 periodico euro, quindi Moretti afferma che un caffè costa almeno 1,70 euro (a Torino, dove vivo io, normalmente va da 90 centesimi ad 1 euro, so che in altre città costa anche meno).
Ora, la mia ipotesi è che Moretti non abbia sbagliato questo banale calcolo, e che non abbia nemmeno mentito, che quindi lui paghi un caffè non meno di 1 euro e 70 (e fin qui nulla da obiettare a lui, magari al barista), e che pensi che quello sia il prezzo normale. E qui sta il problema, perchè se la conoscenza della realtà che ha l'amministratore delegato di Trenitalia, che con le sue scelte condiziona la vita di milioni italiani, e se magari arriviamo a immaginare che questo distacco dalla realtà non riguardi solo lui, ma la maggior parte della classe politico-dirigenziale italiana, c'è veramente da preoccuparci.
Quindi rivolgerei a Mauro Moretti un appello: Per favore dottor Moretti, che sia o no vero, ci dica che non sa contare. Lo faccia per la nostra tranquillità.

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